Friday, January 16, 2015

Il vicolo cieco della modernità.

# 2.

È davvero tanto difficile arrivare a capire che il malessere che sta fagocitando l’uomo contemporaneo è il prodotto di categorie globali? Proprio il fatto che ormai non si riesca neanche quasi più a percepire la natura di questo malessere è, in sé, proprio l’elemento più preoccupante che rivela, almeno in parte, la profondità del disagio della civiltà. L’uomo medio, sia esso in Perù, Albania in Iran o in Cina, ha sempre fatto - e continua a fare - le stesse cose da millenni (cambiano solo i mezzi che gli vengono messi a disposizione e, dunque, le sue possibilità) e non gli è mai interessato nulla di ideali, etica o di qualunque genere di conoscenza che non fosse immediatamente applicabile materialmente - il mondo gli interessa in maniera molto limitata e non si pone particolari domande sulla vita, sul tempo, sull’universo o su qualunque altro grande tema che esuli dal semplice mangiare, bere e dormire. Quando, però, l’uomo smarrisce la sua dignità di essere, allora questi farà, senza alcuna remora o freno, tutto quello che gli è consentito fare. Del resto, l’inconscienza dell’uomo contemporaneo è paragonabile solo alla sua terrificante superbia.
Il problema della società globale è enorme e spaventoso perché si è arrivati ad una cecità quasi totale di fronte ai veri problemi che l’affliggono e, dunque, non si può neppure iniziare ad affrontarli, perché non si ha più con chi sviluppare soluzioni possibili. Sono le nostre categorie concettuali e sociali che non funzionano e queste, oltre al modo in cui crediamo di conoscere, includono anche le presunte mete o ideali copiati, pari pari, dal peggio che l'umanità abbia mai prodotto nella sua storia – Giulio Cesare o Machiavelli sono, oggi, più studiati di Platone o Gandhi! Non è un’iperbole dire che luomo contemporaneo è malato, alienato, omologato, sradicato dal mondo e da se stesso. Egli si trova in questa situazione esistenzialmente drammatica e materialmente catastrofica perché, paradossalmente, il suo allontanamento da sé appare come una condizione necessaria per il funzionamento di una società basata sulla menzogna condivisa e sull’interesse, o presunto tale, dei pochi assurti al dominio dei molti. La stupidità è sì ovunque, ma senza questa particolare stupidità questo modello di società non potrebbe ormai neppure funzionare! Questo è il vicolo cieco della modernità: aver creato una società incapace di funzionare senza la stupidità!

(Sergio Caldarella, Spunto # 2. © 2015)