Sunday, September 8, 2013

Oggi come ieri

# 7.

Oggi come ieri, quelli che ci comandano e dominano sono sempre pronti a pagare il prezzo della vita altrui schiavizzandoli per un tozzo di pane o mandandoli al macello per garantirsi una vacanza in più o qualche zerbino supplementare.

(Sergio Caldarella, Appunto # 7. © 2013)

Friday, September 6, 2013

Spettri e spiriti


# 6.


Il sistema dell’istruzione così come lo conosciamo oggi ha una storia relativamente travagliata e recente ed il concetto di Scuola pubblica è un fatto ancora più nuovo. Molti narrano dei benefici che tale sistema sembra abbia costituito, ma pochi parlano dei danni che ha anche provocato.

Quando si raccontano le storie dei brutti voti presi a scuola da quei grandi che hanno poi rivoluzionato il sapere, prodotto teorie e scoperto nuove inimmaginabili vie della conoscenza, quello di cui non si parla è che in un sistema standardizzato tali inconcepibili valutazioni non rappresentano un’anomalia, una stranezza, come si vorrebbe far credere, ma la norma. Da tempo, la scuola non serve più ad insegnare, ma a creare menti a misura del tempo. Pare che pochi si siano accorti che il dibattito culturale che, negli ultimi due millenni e mezzo, ha caratterizzato quella viene comunemente definita cultura, è interamente scomparso dal reame di quella che viene detta “cultura ufficiale”. L'immenso arricchimento che un dibattito basato sui contenuti delle idee aveva prodotto sembra si sia oggi fermato svanendo nelle nebbie di una storia che in pochi sono ormai capaci di rimembrare.

La solerzia con cui poi gli accademici contemporanei si premurano a spegnere qualunque messaggio culturale che sia un po’ più che una gita fuori porta è, ironicamente, anche una forma di autoeliminazione. L’accademia contemporanea non producendo più cultura ed essendone anzi il peggior avversario che la storia abbia mai conosciuto, si rende a malapena serva dei vari potentati e prepara la strada alla propria eliminazione dalla società futura. In queste aule senza più allori altro non fanno che applicare il meccanismo capitalista alla cultura: la mentalità capitalista di arricchirsi oltre ogni limite che al tempo stesso vilifica l’uomo e distrugge la natura da cui produce quest’ipotetica ricchezza. Ma qual è lo scopo del sistema capitalista oltre al dominio dei pochi sui molti? Weber parlava di Geist des Kapitalismus, Spirito del capitalismo (1904-1905) come Marx ed Engels nel Manifesto (1847/48) avevano già scritto di un famigerato spettro del comunismo, das Gespenst des Kommunismus, quanti “spettri e spiriti” per le strade del mondo... Lo scopo del capitalismo è forse la massimizzazione del profitto individuale? Oppure l’essenza del capitalismo è perfettamente espressa nella proposizione generale con cui Friedrich von Hayek ribadiva: «Chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini» ed è, dunque, appena una conseguenza del fatto che questi mezzi siano nelle mani dei peggiori tra noi i quali non possono che determinare fini a misura della loro mediocrità? Il discorso sul capitalismo non può del resto essere impostato in maniera puramente teorica, altrimenti si finisce per parlare di una pura astrazione e, come ogni altra ideologia, bisogna sempre ricordarne il contenuto e fattore umano. Quello che si vuol dire è che nell’ideologia capitalista la componente umana gioca un ruolo troppo importante e chiaramente la componente umana qui in oggetto è quella del minimo denominatore verso i bassi fini. Pensandoci un po’ sopra ci si accorge anche che, in una società civile, la massimizzazione del profitto individuale entra in conflitto con il benessere della collettività. Chi detiene tutti i mezzi è però astutamente in grado di convincere i molti che il suo interesse individuale è anche il loro interesse... Quanti spettri...

(Sergio Caldarella, Appunto # 6. © 2013)

Wednesday, September 4, 2013

Se l’uomo avesse creato il mondo


# 5.

Dal punto di vista della comune percezione e dell’egocentrismo umani una terra piatta ha certamente più senso di una terra sferica rotante attorno al sole e parte marginalissima di una galassia a sua volta marginale in un cosmo composto da un immenso numero di altre galassie. Non ci sono dubbi sul fatto che se l’uomo avesse creato il mondo lo avrebbe sicuramente fatto piatto.

 (Sergio Caldarella, Appunto # 5. © 2013)