Tuesday, October 5, 2021

Congratulazioni a quelli che non sono andati a votare.

Vorrei congratularmi e complimentarmi con gli italiani per il loro impegno elettorale mostrato nelle elezioni amministrative del 3-4 ottobre 2021. Gli elettori del grande Paese hanno mostrato una strabiliante capacità analitica, razionale e soprattutto politica votando – quei pochi che l’hanno ancora fatto – quegli stessi partiti politici i quali, intimidendoli attraverso la paura o la coercizione, dal 2020 li hanno ridotti ad una massa spaurita e indottrinata sotto la sferza di una narrativa creata ad arte. Complimenti! La gran parte dei cittadini italiani, mostrando un notevole spirito democratico ed una grande comprensione di quello che il voto significa e delle lotte, spesso sanguinose, che sono state necessarie per ottenere il voto sono rimasti tranquillamente a casa, tranquillamente o meno, in attesa che questa oligarchia criminale li schiacci ancora di più, mentre gli spettatori delle varie televisioni sono andati a votare contribuendo, a pochi giorni dalle già sconcertanti elezioni politiche tedesche che hanno mostrato uno scenario anch’esse simile, ossia di cittadini che hanno baciato la suola dello stivale che li calpesta. Bravi, molto bravi! La catastrofe politica e sociale apertasi con la voragine del 2020 sembra non abbia politicamente insegnato nulla. Questa catastrofe, ossia un disastro politico di cui gli elettori obbedienti alle televisioni si renderanno conto solo quando questo astuto progetto di dirottamento delle democrazie mostrerà apertamente il suo carattere non soltanto di catastrofe sociale ma di orrore politico ed umano. Per l’instaurazione di regimi totalitari servono quantomeno due parti, quella degli psicopati criminali accompagnati dai soliti cortei di propagandisti, ruffiani, carrieristi, leccapiedi e armigeri e, dall’altra, masse di obbedienti, dementi o corrotti. Basta questo. Queste due cose. In una società in cui vi siano ancora delle elezioni, l’astensione favorisce il tiranno, regalandogli l’urna vuota che egli riempie, come abbiamo visto, con i suoi seguaci o con gli spaventati, con i manipolati, il prodotto di un apparato di disinformazione e manipolazione. Questo non sarebbe così difficile da capire se l’opinione dominante potesse ancora capire qualcosa e la demolizione della cultura ha anche favorito questo degrado. Tutti quelli che parlano di astensionismo, non capiscono quanto questo giovi, o sia funzionale, alle oligarchie dominanti in questo momento. È chiaro ed è anche evidente che queste oligarchie si sono rotte le scatole con la democrazia e vogliono smetterla con questo rito del voto, della partecipazione, del cittadino che ha qualcosa da dire, che ha da scegliere, che ha persino da scegliere sul proprio corpo, sulla sua vita, sui suoi modi di esistere, di muoversi, di viaggiare, di lavorare... Si sono rotti le scatole. Hanno detto: “adesso basta”, hanno sbattuto il pugno sul tavolo – nel nome però del “bene”, della “giustizia”, “dell’uguaglianza” – perché, come abbiamo già detto, non esiste una tirannide, non esiste un regime criminale, che abbia direttamente affermato: “noi siamo un regime criminale e vogliamo uccidere, distruggere e fare il male”. Tutti invocano il bene per commettere il male. Quando, però, le persone, il popolo, gli elettori - non soltanto una parte - gli stanno dietro: i dementi, quelli soggiogati dalla pandemenza, i manipolati, gli spaventati... Che umanità piccola che è diventata quella della modernità: del resto è l’evoluzione chiara e netta dell’homo consumens che diventa, appunto, egli stesso una cosa, in quanto si definisce attraverso le cose, non attraverso lo spirito, non attraverso l’intelletto: “io sono perché ho”. Ricordate il testo fondamentale “Avere o essere” di Erich Fromm che aveva già analizzato in dettaglio e con una lucidità e chiarezza strabiliante questi temi. Dunque la democrazia si presenta qui come problema per una parte, la parte dell’oligarchia che vuole semplicemente dominare e determinare come del resto fa. Altrimenti non avrebbe potuto mettere un oligarca che, poi, oligarca o uno dei loro servi, come primo ministro non eletto, ma dall’altra parte la democrazia si presenta anche come un problema dalla parte del cittadino, come vediamo dal risultato di queste elezioni amministrative. Un cittadino che dice: “no, di questo diritto, di questa possibilità che io ho di far sentire la mia voce non ne voglio far uso”. Però se tu, allo stesso cittadino, per far sentire la sua voce, gli dai un telefonino in quel caso ne vuol far uso, quella è una cosa che gli interessa, per chiacchierare con l’amichetto o l’amichetta giù al bar! Questa è l’epoca della conoscenza! Ma la democrazia qui si presenta come problema anche in un altro senso perché, vedete, quelli che sono andati a votare confermando, vedete, il risultato di Milano è un risultato scandaloso, hanno confermato un sindaco che... Come parlare di individui così? Meglio non parlarne... Ebbene, questo ha confermato un altro problema insito alla democrazia, ossia il cittadino che nel testo della società non trova rivoltante, aborrente, che ad altri vengano tolti dei diritti fondamentali, che altri vengano deprivati della libertà, poiché nel suo sogno demenziale di paura, di manipolazione, di tutto quello che vogliamo, in cui questi si trova emerge ancora un altro nume infausto, un altro nume nero che è quello del “ben gli sta a quelli che non si sottomettono al regime, ben gli sta a quelli che non indossano la camicia nera”. Quelli che non sono andati a votare, quelli che hanno scelto di non utilizzare questo loro diritto fondamentale e poi vanno ad invocare cose che non sono invocabili hanno detto a costoro: “fai della mia vita quello che vuoi”. Congratulazioni!