Wednesday, August 28, 2013

Il grande problema della sofistica


#4.

Il maggior problema introdotto dalla sofistica è quello di ammettere la compossibilità di ogni discorso (molti logoi contrastanti invece di un unico logos) e, dunque, far entrare astuzia, paralogismi, hybris nel mondo del pensare filosofico, invece di ammettere come possibile, come vuole Platone, solo il discorso buono da cui deriva, con il sapere arcaico, come non sia la logica l’elemento determinante del discorso, ma l’etica o, per meglio dire, il suo τέλος. Il vero che dipende dalla sola argomentazione razionale diviene succube della retorica e non sovrano rispetto al tempo e alle cose.

Dall’impostazione sofistica provengono poi anche quelle interpretazioni aurorali composte da un assordante ammontare di parole vuote ingannevolmente concatenate che tanto affascinano i facitori di ipsissima verba. Oggi siamo poi anche affetti da un cartesianesimo volgare e banalizzante in cui si parla di “moduli” applicati dall’istruzione, alla scienza o al marketing di lucidalabbra. Allo stesso modo secondo cui la nozione cartesiana di automaton è stata estesa agli uomini quando si crede che essi siano solo un insieme di impulsi chimico-elettrici. Banalità così radicali non avrebbero mai attecchito sulle menti precise e ben preparate dell’epoca antica.

(Sergio Caldarella, Appunto # 4)