#4.
Il maggior problema
introdotto dalla sofistica è quello di ammettere la compossibilità di ogni
discorso (molti logoi contrastanti
invece di un unico logos) e, dunque,
far entrare astuzia, paralogismi, hybris
nel mondo del pensare filosofico, invece di ammettere come possibile, come
vuole Platone, solo il discorso buono da cui deriva, con il sapere arcaico,
come non sia la logica l’elemento determinante del discorso, ma l’etica o, per
meglio dire, il suo τέλος. Il vero che dipende dalla sola argomentazione
razionale diviene succube della retorica e non sovrano rispetto al tempo e alle
cose.
Dall’impostazione
sofistica provengono poi anche quelle interpretazioni aurorali composte da un
assordante ammontare di parole vuote ingannevolmente concatenate che tanto
affascinano i facitori di ipsissima verba.
Oggi siamo poi anche affetti da un cartesianesimo volgare e banalizzante in cui
si parla di “moduli” applicati dall’istruzione, alla scienza o al marketing di
lucidalabbra. Allo stesso modo secondo cui la nozione cartesiana di automaton è stata estesa agli uomini
quando si crede che essi siano solo un insieme di impulsi chimico-elettrici. Banalità
così radicali non avrebbero mai attecchito sulle menti precise e ben preparate
dell’epoca antica.
(Sergio Caldarella, Appunto # 4)