# 11.
Edmund Husserl,
nel suo ultimo scritto Die Krisis der
europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie (trad
it. La crisi delle scienze europee e la
fenomenologia trascendentale: introduzione alla filosofia fenomenologica,
Il Saggiatore, 1961), tema sul quale pare abbia lavorato dal 1934 almeno fino
al 1937, l’anno prima della sua morte, mette in discussione il modello di
scienza occidentale che, sulla strada dell’efficienza, ha ormai smarrito la
ricerca del giusto. In altre parole si potrebbe dire che questa scienza ha in
sostanza ha dimenticato Platone e la tradizione greca antica. In particolare
Husserl critica l’oggettivismo che ha ingollato la Lebensbedeutsamkeit, il significato per la vita e, dunque, la crisi
della scienza si presenta come il prodotto della «riduzione positivista dell’idea
di scienza a mera scienza fattuale. La “crisi” della scienza come perdita del
suo significato per la vita» (§2).
(Sergio
Caldarella, Appunto # 11. © 2013)